Siamo qui su una panchina del parco Campori di Soliera (MO) per parlare di un'altra opera di Pomodoro, “La Sfera Grande” detta anche la “Palla di pomodoro”.

Si trova a Pesaro, in Piazzale della Libertà sul lungomare. È un’opera unica e grande, nel suo genere.

Un’opera capace di donare un’emozione che non conosce il tempo.

 

 

Terra primordiale

 

Shock and Roll

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tutto è qui.

Tutto è iniziato da questo.

L’opera racconta dell’atto creativo per eccellenza.

In principio, Dio creò il cielo e la terra (Genesi, 1-1).

Questo cielo non è da intendere come l’attuale cielo.

Questa terra non è da intendere come l’attuale pianeta,

ma come la terra primordiale (big ben), all’inizio della creazione.

Tutto è racchiuso in questa sfera che è un solido perfetto e quindi finito, ovvero morto.

Ma lo Spirito di Dio aleggiava sulle acque (Genesi, 1-2).

Poi un’esplosione che ha emanato una luce eterna.

Dio disse: "Sia la luce!". E la luce fu. (Genesi, 1-3).

Questa luce in realtà era già presente, ma era nascosta all’interno della terra primordiale.

Questa esplosione-scossa squarciò la terra primordiale e diede vita a tutto.

A stelle e pianeti e satelliti…alla vita nell’universo sconfinato, alla vita anche sulla terra. La nostra Terra.

Tutto ancora si muove da quella scossa primordiale, tutto scorre.

Shock and Roll. Quindi scossa e ruota.

Con questa terra primordiale, la Sfera di Pomodoro, si torna alle origini di tutto.

Il segno è ineffabile.

La ferita causata da questa scossa è ancora aperta.

È stata adagiata sull’acqua, perché da essa è partita la speranza che ha dato la scossa, e quindi la vita, a tutto.

Con l’acqua gioca sul simbolo dell’8, legato al battesimo e alla nuova vita, ma anche all’infinito che a noi appare, come la creazione tutta

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